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TERZA PARTE: Il Coronavirus COVID19: un nemico creato da noi?

PERCHÈ LA POPOLAZIONE È SEMPRE PIÙ DEBOLE E SUSCETTIBILE

 

La terza condizione per la realizzazione di una pandemia necessita di una popolazione mondiale suscettibile.

 

In ogni momento siamo immersi in un ambiente saturo di germi, batteri e virus patogeni, ma non ci ammaliamo, perché abbiamo dei potenti meccanismi di difesa. Se questi rimangono efficienti, non ci infettiamo oppure, se ci infettiamo non ci ammaliamo, od anche se ci ammaliamo siamo paucisintomatici e, comunque, si guarisce.

 

Una variabile che rende facile la diffusione di un novo agente virale patogeno può essere legata alla presenza di una popolazione ancora priva dei relativi anticorpi contro il nuovo virus, perché non ha mai avuto esperienza di contatto con questo virus.

Per avere, però, un’epidemia e, a maggiore ragione, una pandemia, con le conseguenze drammatiche che stiamo vivendo, ci deve essere qualche nuova variabile che rende tutta la popolazione più debole e, quindi, più suscettibile.

 

Se la popolazione avesse avuto un sistema immunitario efficiente, quasi nessuno si sarebbe accorto del coronavirus Covid 19.

 

La Medicina Olistica, è consapevole che l’essere umano è pluridimensionale per cui e variabili che influiscono sulla funzionalità del sistema immunitario, derivano non solo dalla dimensione biologica, ma anche dalle altre dimensioni immateriali dell’essere umano.

 

Sappiamo, ad esempio, che gli stati d’animo influenzano moltissimo il decorso delle malattie. Per brevità, in questa sede eviterò di parlare di tutti questi aspetti, compreso il ruolo della depressione, dell’ansia, della paura, della rabbia, dei sentimenti negativi e dell’effetto estremamente positivo, a livello preventivo e prognostico, degli stati d’animo positivi, come l’amore,il buonumore, la gioia, la speranza, la fede, il sorriso etc. (anche perché ne ho parlato ampiamente nei miei libri).

 

Mi limiterò, in questa occasione, perché poco conosciuta, alla comprensione del ruolo dell’inquinamento in merito all’esplosione della recente pandemia.

Mi limiterò, pertanto, in questa sede a parlare esclusivamente di alcuni aspetti della dimensione biologica dell’essere umano.

 

Bisogna, a questo punto, distinguere tre variabili:


1) La capacità infettante del virus, cioè la sua capacità di contagiare l’essere umano. È tanto maggiore quanti meno virus sono necessari per infettare l’organismo, cioè penetrare e moltiplicarsi nelle cellule del singolo individuo. Non tutti coloro che si infettano si ammalano. Un’alta percentuale è completamente asintomatica.


2) La virulenza del virus, cioè il suo potere patogeno, quindi la sua capacità di determinare una malattia più o meno grave nell’ essere umano che viene infettato.


3) La sua letalità, cioè il numero di decessi che determina sul totale degli infetti.

 

Ognuna di queste tre variabili dipende non solo dalle caratteristiche del virus, ma dipende moltissimo dalle caratteristiche della persona e, nelle epidemie, dalle caratteristiche della popolazione che viene in contatto con il virus.

Naturalmente per brevità ometto tutte le possibili azioni per ridurre quello che viene definito l’erre con zero, cioè il numero medio di persone che vengono contagiate da ogni singolo individuo infetto.

 

Esistono ricerche, dati scientifici e un razionale, basato sulle conoscenze mediche di eziopatologia, che dimostrano che ognuna di queste tre variabili viene fortemente favorita dalla presenza dell’inquinamento.

 

Esistono studi scientifici, come quello effettuato dalla SIMA insieme all’Università di Bologna e di Bari che dimostrano che l’inquinamento atmosferico favorisce la trasmissione del virus, quindi il contagio, in quanto il particolato atmosferico, cioè le particelle di piccole dimensioni, agiscono come navette che trasportano più facilmente ai soggetti sani il virus presente nelle goccioline di saliva dei soggetti infetti.

 

L’inquinamento atmosferico riduce anche l’efficienza delle prime barriere di difese dell’apparato respiratorio nei confronti delle capacità sia infettanti che virulenti del virus Covid19.

 

All’inquinamento dell’aria bisogna aggiungere l’inquinamento dell’acqua, del suolo, quindi, della biosfera e del cibo spazzatura.

 

Ci troviamo di fronte ad una popolazione sottoposta a un bombardamento chimico-fisico, invisibile ma di proporzioni eccezionali, che non c’è mai stata nella storia del pianeta terra.

 

A questa pressione chimico fisica incredibile a cui viene sottoposta tutta la popolazione mondiale, si è aggiunta o si sta aggiungendo il 5G. Numerose evidenze scientifiche hanno dimostrato la capacità dei CEM (Campi elettromagnetici) di indurre modificazioni biologiche su cellule e organismi viventi, compreso l’uomo. Esistono autorevoli studi sperimentali che hanno evidenziato un aumento di varie patologie, tra cui i tumori. Come spesso succede, quando ci sono grossi interessi in campo è estremamente difficile far emergere la verità, sicuramente sarete esposti a versioni differenti di parte.

È, comunque, sicuramente sbagliata la logica di introdurre nuovi tossici o nuove tecnologie (come il 5G), senza una preventiva valutazione dei costi/benefici.

 

L’onere della prova della loro innocuità in merito agli effetti sulla salute, deve essere fatta a priori (sottolineo a priori), cioè prima dell’introduzione sul mercato, non dopo, quando bisogna contare i malati e i morti.

 

 

Logica che la politica, succube dell’economia, non riesce a far valere.

La capacità patogena del virus Covid 19, dipende molto dallo stato di salute e di efficienza del sistema immunitario dell’individuo che viene infettato.

 

La stragrande maggioranza, se è in buona salute, è asintomatica o paucisintomatica e guarisce senza problemi.

 

Oggi, infatti, sappiamo che i danni maggiori da Covid19 sono dovuti ad una tempesta citochinica che fa innalzare gli indici infiammatori a valori incredibili. Questi fenomeni si realizzano quasi esclusivamente nei pazienti che presentano già un substrato infiammatorio importante. Lo stato infiammatorio viene determinato e favorito soprattutto dall’inquinamento, da un alimentazione con cibo spazzatura e da un abuso di farmaci.

Ti starai sicuramente chiedendo perché, allora, in Italia il Covid19 sta dando una letalità così alta, quasi il 10%, e soprattutto nella Lombardia che è quasi il doppio della media nazionale.


Bisogna dire che, in realtà, non sappiamo quanto siano affidabili questi dati, perché non conosciamo ancora esattamente il numero dei reali infetti al Covid19. La letalità infatti rappresenta il numero di decessi rispetto al numero di infetti: Decessi/Infetti. Attualmente non conosciamo il vero numero da mettere al denominatore.


Però, questa è solo una delle variabili, perché in realtà abbiamo avuto veramente molti decessi, soprattutto in Lombardia. Se andiamo a verificare sulla base dei dati ufficiali forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, vediamo che, sulla base dell’analisi di 19.996 pazienti deceduti, l’età media era di 79 anni. Analizzando le cartelle cliniche di un campione di 1738 deceduti si è visto che il numero medio di patologie croniche osservate era di 3,3 e solo 62, poco più del 3%, erano senza una patologia cronica.


Se correliamo questi dati con i dati Eurostat che dimostrano che in Italia c’è stata una importante riduzione della longevità in salute, riusciamo a unire molti puntini e ad avere un quadro più completo.


La longevità in salute rappresenta la durata della vita sana, cioè la speranza di vita senza disabilità, quindi, priva di importanti malattie cronico-degenerative che limitano notevolmente la qualità della vita.


I dati Eurostat ci dicono che dal 2004 al 2012, cioè in soli otto anni, la longevità in salute si è ridotta di ben 10 anni nelle donne e di 7 anni negli uomini, a causa della comparsa di importanti e gravi patologie cronico-degenerative.


Le patologie cronico-degenerative sono provocate indubbiamente dal bombardamento chimico-fisico a cui viene esposta sempre più tutta la popolazione a causa della qualità dell’aria, dell’acqua e del cibo spazzatura a cui è esposta (La Salute con l’Acqua- Edizione Layout – C. Pagliara). Ora, forse, si aggiungerà anche il 5 G, se nessuno dice stop.

Mi sembra chiaro, pertanto, che il migliorare la qualità dell’aria, del cibo, dell’acqua crea la vera barriera di difesa dell’organismo nei confronti di un’espansione del coronavirus.

Questo risultato è possibile con scelte fatte sia a livello collettivo, ma anche a livello individuale.


A domani per la Quarta parte.

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