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QUARTA PARTE: Il Coronavirus COVID19: un nemico creato da noi?

È DA STUPIDI CREDERE CHE SI POSSA RIMANERE SANI IN UN PIANETA AMMALATO

 

Il ripetersi di epidemie sempre più frequenti e ravvicinate –Sars 2002, influenza suina 2009, Mers 2012, Ebola, 2014 ed ora il Covid19– che ci trovano sempre più impreparati e sgomenti, non ammette indugi, né alibi ulteriori.

 

Bisogna invertire la rotta.

 

Il Covid 19 sicuramente verrà sconfitto, con quali costi ancora non lo sappiamo. Dobbiamo però apprendere la lezione, se vogliamo evitare di creare nuovi mostri.

 

Se hai seguito tutto il percorso, fino a questa quarta parte, avrai sicuramente compreso che il vero nemico non è il Covid 19, il vero nemico è tutto ciò che ha dato origine al Covid19 e alle conseguenze accennate. Tra le variabili che hanno assunto un ruolo da protagonisti c’è sicuramente l’inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo e del cibo.

 

La pandemia da coronavirus Covid19 rappresenta, infatti, un classico esempio di malattia conseguente a scelte economiche, politiche, sociali, culturali, individuali, etiche e spirituali errate.

 

Non si può pensare di immettere sul mercato oltre 140 mila nuove sostanze chimiche industriali artificiali, in quantità incredibili, senza una preventiva valutazione dei costi e dei benefici sulla salute della gente, ma solo sulla base di quasi esclusive leggi di business, senza poi doverne subire le relative conseguenze.

 

Si tratta delle stesse logiche con cui, nel momento in cui scrivo, si sta procedendo nella realizzazione del 5GL’economia e il denaro, prima di tutto e soprattutto.

 

Il Covid 19 è, quindi, anche un nemico creato da noi, dal nostro stile di vita e dalle nostre scelte dirette o indirette. Ciascuno si assuma la parte della sua responsabilità.

 

Se vuoi cambiare il mondo inizia da te “. Gandhi

 

Non si può illudere la gente, né ci si deve illudere, che si possa rimanere sani in un mondo ammalato, tanto la scienza al servizio delle lobbies, prima o poi, troverà sempre un farmaco o un vaccino giusto.

 

Le epidemie e le pandemie, non si prevengono né si fermano con un farmaco, ma con l’aria, l’acqua pulita e il cibo sano.

 

Se vogliamo un futuro per noi, i nostri figli e i nostri nipoti dobbiamo rispettare le leggi della biosfera. Dobbiamo rispettare la Madre Natura.

Se continuiamo così entro il 2050 avremo, in peso, nei mari più plastica che pesci.

Le malattie rappresentano, infatti, la naturale conseguenza, potremmo dire “feed-back”, della violazione delle leggi della vita; il semplice prodotto della profanazione delle leggi sacre della biosfera (la sfera in cui è possibile la vita, quel magico spazio che circonda il nostro meraviglioso pianeta).

 

Nella lettera del Capo Seattle al Presidente USA: “La terra non appartiene all’uomo, bensì è l’uomo che appartiene alla terra”.

 

L’ECONOMIA PATOGENA GENERA VALORI PATOGENI CON UN AMBIENTE PATOGENO

La politica, attualmente, non è in grado di regolamentare e governare l’economia e il mercato legato alle grandi e potentissime multinazionali (ricordiamoci sempre che il loro potere è direttamente proporzionale alle scelte che ciascuno di noi fa ogni giorno).

 

Al contrario, in una società governata dal valore guida del Dio Denaro, posto al massimo posto, la grande finanza e le multinazionali si trovano ad operare in regime di quasi completa deregolamentazione.

 

È, in realtà, la grande finanza e l’economia a guidare la politica, ma anche a finanziare e a dirigere la scienza, compresa la “scienza medica”.

Non è un caso che la scienza monopolizzata dalle grandi multinazionali rischia di diventare una nuova religione che si basa sul fideismo assoluto dei medici e che, come in un nuovo Medioevo, è pronta a lapidare pubblicamente chiunque osi pensare diversamente dal pensiero scientifico prevalente del momento.

 

Con molto realismo Sergio Marchionne, che è stato anche amministratore delegato della Fiat Chrysler Automobiles, disse “I mercati non hanno morale”.

 

Non possiamo, pertanto, continuare a demandare all’economia, che controlla anche la scienza, la costruzione di una società sana, giusta ed equa.

L’economia senza regolamentazione ha solo un fine: ridurre i costi ed aumentare i profitti.

Questo risultato si ottiene molto più facilmente a scapito dell’ambiente e della salute della popolazione.

 

Essendo attualmente l’economia a guidare il nostro pianeta e a fare le scelte che contano, in quanto la politica si limita a eseguire le decisioni prese in quella sede, il voto che veramente fa la differenza, non è tanto quello che si esprime nelle cabine elettorali, bensì quello che esprimiamo, noi tutti, ogni giorno. con i nostri acquisti.

 

Il nostro vero potere si esercita quando scegliamo cosa acquistare. Dovremmo riflettere sulle conseguenze di ogni nostra scelta. Se compriamo un prodotto X è come se stessimo votando a favore di chi produce quel prodotto, diamo energia e forza all’industria che lo produce. Al contrario, se non acquistiamo il prodotto X, di fatto stiamo minando alle fondamenta chi produce quel prodotto.

 

Ci sono prodotti che sono figli di un’economia lineare patologica e patogena che sta saccheggiando il nostro meraviglioso pianeta, sta distruggendo habitat e sta creando un inquinamento che va contro ogni logica della vita, con conseguente creazione di povertà, malattie e morti, in nome esclusivamente di un incremento del business.

 

Ma ci sono anche prodotti figli di un’economia circolare e che sono primariamente al servizio dei reali bisogni della gente e della promozione della loro vita e della loro salute (ben-essere fisico, psichico, sociale e spirituale).

 

Acquistiamo prodotti italiani realizzati da aziende locali che rispettano la salute e l’ambiente.

Se vogliamo agire sulle cause dobbiamo accrescere le nostre consapevolezze, evolvere spiritualmente e cambiare i nostri valori, le nostre convinzioni, i nostri pensieri e le nostre scelte.

 

È compito di ciascun essere umano contribuire a difendere e preservare il meraviglioso giardino che ci è stato donato.

 

Siamo tutti nella stessa barca, nessuno può più credere che può starsene tranquillamente alla finestra come semplice spettatore, illudendosi ancora di avere una sua esclusiva barriera di protezione. Se la nave affonda, affonda per tutti. Tutti dobbiamo remare nella giusta direzione, iniziando anche con l’impegno a diventare persone migliori e a contribuire.al bene comune.

 

La buona notizia è che quando gli inquinanti ambientali presenti in aria, acqua e cibo si riducono, e quando si applicano le conoscenze più avanzate, in grandissima parte ignote alle masse, la salute umana (qualità e durata della vita) rapidamente migliora.

Se noterò interesse ci sentiamo fra qualche giorno con un nuovo articolo.

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