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Il potere straordinario della medicina olistica: la via della guarigione

Ritengo sia particolarmente utile capire quali siano le basi su cui si fonda il grande potere  della medicina Olistica.

 

Nella medicina olistica è custodito il segreto per la guarigione di quasi ogni malattia, compreso il cancro.

 

Nel Vangelo, al di là delle proprie convinzioni religiose, c’è una grande verità universale che recita:

 

Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.“  Matteo 7,7

 

La natura ha la risposta per tutto ed ha già la soluzione ad ogni nostro problema od a qualsiasi nostra malattia. Bisogna solo saper porre le giuste domande.

 

Se attualmente molte malattie non sono state sconfitte è solo perchè il mondo scientifico, culturale e politico prevalenti, più o meno consapevolmente, succubi del mondo economico, si sono posti le domande sbagliate.  La domanda guida prevalente, più o meno nascosta, è stata: come è possibile fare business nel cercare di sconfiggere la malattia X o Y?

 

Non ci si è posti la giusta domanda e si è cercato nella direzione sbagliata!!!

 

Sono ormai maturi i tempi per rifondare la scienza medica,  partendo dalla medicina olistica, al fine di renderla contemporaneamente molto più potente, efficace ed umana.

 

per alcuni può sembrare strano, ma la medicina olistica conferma  che una maggiore efficacia ed efficienza della medicina passa attraverso una sua maggiore umanizzazione.

 

Ciò che attualmente appare impossibile ottenere sul fronte dei risultati nella lotta a diverse malattie, con la medicina olistica diventerà possibile.  Nel futuro  si svilupperà solo la medicina Olistica. Il futuro sarà tanto più vicino quanto più ciascuno di noi, compreso te che leggi, si impegnerà nella diffusione della consapevolezza e nel risveglio delle coscienze.

 

La medicina olistica è quella medicina che si pone esplicitamente l’obiettivo di curare contemporaneamente sia l’uomo, nella sua globalità psico-fisica – sociale – spirituale e sessuale, sia il suo ambiente, materiale ed immateriale, di vita e di lavoro.

 

Dai feed-back e dalle domande  ricevute, privatamente o pubblicamente, dai miei graditissimi lettori ritengo particolarmente utile e  produttivo approfondire e, soprattutto,  fare chiarezza sui pilastri  su cui si fonda la medicina Olistica.

 

La medicina olistica non fa assolutamente parte delle medicine alternative, anche se può accogliere al suo interno i saperi di varie medicine alternative, nei limiti, naturalmente,  in cui si possa dimostrare che producono risultati che possono essere replicati.

 

La vera ed unica discriminante sono e devono essere  il metodo scientifico e, soprattutto, i risultati.  Le malattie guariscono? In che percentuale?  La qualità e la durata della vita migliorano?

Anzi devo proprio confessarvi che avranno anche un ruolo importante, nella prevenzione e cura di molte malattie, anche gravi,  i saperi derivanti  dalla PNl(Programmazione Neuro Linguistica) e dai coach.

 

Come giustamente afferma Italo Pentimalli: c’è sempre un modo diverso di vedere le stesse cose che conferisce più potere.

 

Ogni periodo storico  è caratterizzato da un diverso modo di vedere le stesse cose,  in pratica sono stati usati  differenti modelli  ai fini della spiegazione della stessa realtà e degli stessi  fenomeni naturali. L’evoluzione scientifica e culturale umana è stata determinata dall’uso di nuovi modelli della realtà;l’uso di nuovi modelli avveniva quando i precedenti non erano più in grado di rispondere alle nuove sfide o, comunque, quando non erano in grado di spiegare esaurientemente eventuali nuovi fenomeni o nuove  osservazioni.

Basta pensare  alla rivoluzione Copernicana, all’evoluzionismo di Darwin, alla relatività di Einstein etc..  Si potrebbero  fare mille altri esempi, ma non è la sede.

 

L’uso di nuovi modelli della realtà ha spesso ampliato il potere umano.

 

Vediamo qui, però, solo quello che ci interessa di più: il modo di vedere l’essere umano.

La visione dell’essere umano è cambiata notevolmente nella storia ed è, ancora attualmente, diversa nelle varie sub-culture della nostra società. Questa diversa visione dell’uomo a volte è sincera, a volte, invece, è funzionale a specifici e determinati interessi.

 

C’è chi vede nell’uomo esclusivamente la sua dimensione biologica, e, quindi, vede l’essere umano come  una perfetta macchina biologica, per cui ogni malattia, comprese le malattie psichiche, ha una origine biologica.

 

Ricordo che c’era anche chi cercava lo schizococco per dimostrare l’origine organica della schizofrenia.

 

Attualmente questa visione meccanicistica-riduzionistica è ancora prevalente nella medicina tradizionale, non si cerca più lo schizococco, ma si cerca la lesione biochimica correlata a ciascuna diversa malattia. La convinzione di base è che all’origine di ogni malattia vi deve essere sempre una specifica lesione biochimica. La conseguenza logica è che per ogni malattia è possibile sempre trovare una specifica molecola, quindi un determinato farmaco, per il trattamento della lesione biochimica compromessa.  ogni malattia o disagio può di conseguenza essere curato con dei farmaci.

 

Bisogna curare la parte organica per curare ogni forma di malessere.  Non è un caso che c’è chi cerca anche la pillola della felicità.

La logica sottesa a questa visione prevalente dell’essere umano, favorita da determinati interessi,  è che se ogni malattia è di origine organica la terapia deve parimenti essere organica e, spesso, di tipo farmaceutico.

 

C’è, invece, chi vede l’uomo soprattutto nella sua dimensione psichica, per cui all’origine di ogni malattia, non solo psichica ma anche organica, come per esempio un tumore, vi è sempre una qualche causa psicologica:  traumi psicologici, stati d’animo patologici, etc. La soluzione a tutto è, quindi, sempre e solo di tipo psichico o psicoterapeutico. Bisogna curare la mente per curare l’uomo e la sua malattia.

 

C’è, inoltre, chi vede nell’uomo soprattutto la dimensione sociale, per cui all’origine di ogni malattia vi è una disfunzione sociale, una patologia della società, per cui per curare l’uomo è necessario modificare la società malata. La malattia del singolo è solo il sottoprodotto inevitabile della malattia della società, in cui il singolo vive e lavora. Sono i teorizzatori della rivoluzione sociale.  La malattia colpisce prima la società e solo poi l’uomo. Bisogna curare la società per curare l’uomo.

 

Ognuno di questi diversi modi di vedere l’uomo coglie una parte della verità, perchè ogni essere umano ha in realtà, contemporaneamente, tutte e tre le dimensioni viste: biologica, psicologica e sociale. Si tratta di una unità inscindibile in cui è impossibile separare le varie componenti.

 

Questa distinzione tridimensionale si può fare solo a livello teorico, per cercare di capire la specificità  incredibile e meravigliosa di ciascun  essere umano. In realtà esiste anche una dimensione spirituale ed una dimensione sessuale, che sono particolarmente importanti, e che abbracciano tutte e  tre le dimensioni analizzate.  Quando parlo delle tre dimensioni mi riferisco implicitamente anche alla dimensione spirituale e sessuale.

Ricordiamoci sempre che la realtà ed il mondo non sono così semplici come i modelli che inventiamo per rappresentarli.

 

La realtà ha molta più fantasia di noi.

 

Quindi all’origine di ogni malattia sono sempre coinvolte tutte  le dimensioni, sebbene in grado diverso a seconda del singolo caso. La soluzione, anche quella  terapeutica, va pertanto sempre cercata agendo su tutti  i fronti.

 

Questo semplice concetto sembra quasi scontato e naturale, eppure la sua accettazione comporterebbe una vera rivoluzione nella prevenzione, diagnosi, prognosi e cura  di ogni malattia.

 

L’essere umano rappresenta la via finale comune delle  dimensioni già viste, ed è attraverso queste  vie che è legato e collegato al suo ambiente di vita e di lavoro.

 

Quanto detto fa capire che la stessa malattia può essere ottenuta attraverso percorsi diversi. Un tumore, ad esempio, può essere dovuto all’esposizione a cancerogeni, oppure ad uno stato importante di depressione conseguente ad un isolamento affettivo e sociale, oppure ad una mancanza di capacità nel saper gestire produttivamente le proprie emozioni negative, od ancora più  probabilmente a tutte e tre le componenti, calibrate in modo diverso nel singolo specifico caso.

 

Ogni malattia è di origine multifattoriale, con una radice nella dimensione biologica, nella dimensione psicologica , nella dimensione sociale e nel suo ambiente di vita e di lavoro,  di conseguenza per essere più efficace anche la cura deve essere multifattoriale.

 

Lo sviluppo eccezionale della medicina tradizionale ha il difetto che si è sviluppata prevalentemente nella dimensione meccanicistica-riduzionistica.

 

L’essere umano non è una macchina, ed il medico non è un meccanico.

 

Essere, come medici,  informati e formati solo su una di tutte le dimensioni dell’essere umano, porta ad  avere un potere notevolmente inferiore per fare prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione.  

 

Solo se si riescono ad usare tutte le leve, presenti in ciascun essere umano, si può rendere possibile ciò che appare impossibile.

 

E’ ormai maturo il tempo per lo sviluppo di una medicina olistica, che impari a curare, non solo il singolo organo o le singole malattie, ma l’uomo nella sua interezza, e sempre in rapporto al suo ambiente di vita  di lavoro.

 

La visione unitaria ed integrata dell’uomo, la cosiddetta visione olistica, è, ormai, non solo un’esigenza etica ma anche una necessità scientifica, se si vuole rendere la medicina moderna sempre più umana, più efficace e più efficiente.

 

Solo percorrendo questa strada, sono sicuro, riusciremo  a riprodurre i miracoli.

Sono particolarmente graditi i vostri feed-back, anche per calibrare i prossimi post.

Grazie di cuore.

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