La via della guarigione che porta alla città del benessere globale è una via che passa attraverso la conoscenza del proprio meraviglioso mondo interiore. La vera guarigione, che è quella che porta ad un benessere globale (fisico, psichico e sociale), richiede la consapevolezza delle proprie enormi potenzialità ed un conseguente adeguato investimento su di sè, per fare emergere queste stupende ricchezze nascoste.
Ha perfettamente ragione Eric Bern quando sostiene che “Nasciamo principi e la civiltà ci trasforma in rospi.”
Nasciamo ricchi e spesso diventiamo poveri.
Quando ci svegliamo la mattina ricordiamoci sempre “Chi siamo“. Non siamo lumache, farfalle, elefanti, scimpanzè od altro, ma siamo “essere umani“. Facciamo parte di una specie straordinaria, la più complessa e meravigliosa esistente nell’Universo conosciuto. Per chi ha fede, l’essere umano è costituito ad immagine e somiglianza di Dio. Per chi lo valuta dal punto di vista scientifico, al di là delle proprie convinzioni religiose, l’essere umano è il frutto più perfetto, prelibato e completo dell’evoluzione biologica, iniziata tre miliardi e mezzo di anni fa.
Ogni volta che sentiamo il primo vagito di un bambino, dobbiamo sempre ricordarci che questo esserino meraviglioso non ha solo nove mesi, bensì nove mesi più tre miliardi e mezzo di anni di esperienza iscritta con un linguaggio biochimico nel suo DNA.
E’ come se, ogni bambino che nasce, portasse con sè una “valigia” di tutti i suoi antenati e di tutte le esistenze precedenti. Tutto il nostro passato, anche se non lo sappiamo, è dentro di noi ed è sempre con noi.
Dentro ciascun essere umano esiste un’energia molto più potente di quella scoperta dai fisici nell’atomo.
Ciascuno di noi è la carta vincente di una partita invisibile, di una guerra, molte volte silenziosa, iniziata nella notte dei tempi.
Ciascuno di noi ha in eredità uno straordinario patrimonio di esperienza di tre miliardi e mezzo di anni. Ricordiamoci sempre che il Padre Eterno o, se volete, la grande Madre Natura ci ha programmato per le grandi cose, per le cose difficili, non certamente per trascinare la vita, conformandoci magari passivamente all’ambiente che ci circonda, pur di soddisfare solo i nostri bisogni biologici e materiali.
Come meglio vedremo lungo il percorso che avete iniziato, ciascuno di noi è stato geneticamente programmato per le cose difficili, per risolvere grandi problemi e per non avere limiti.
Culturalmente, invece, spesso veniamo programmati per credere di essere molto limitati, per scansare gli ostacoli, per evitare i problemi e per condurre una vita comoda, facile ed ovattata.
ciò che si usa si conserva e si sviluppa ciò che non si usa si perde.
Per sviluppare le proprie enormi potenzialità bisogna passare dalla strettoia della fatica e della sofferenza.
I bravi marinai non nascono mai dai mari tranquilli.
Con il patrimonio genetico ereditiamo un progetto di vita, un libretto d’istruzione che contiene informazioni scritte con un linguaggio biochimico, che programma non solo il nostro corpo ma anche i nostri obiettivi biologici, con i conseguenti comportamenti. Anzi, più che un libretto di istruzione ereditiamo gratuitamente la più grande e diffusa enciclopedia attualmente esistente, in quanto in ogni nostra cellula le informazioni inscritte con un linguaggio biochimico sono rappresentate, da tre miliardi di caratteri. E’, quindi, come avere un enciclopedia con più di tre milioni di pagine in ogni cellula del nostro corpo.
La conseguenza è che spesso nasciamo ricchi e diventiamo poveri. Sono prima di tutto e soprattutto le nostre convinzioni sulla nostra identità a condizionare lo sviluppo delle nostre potenzialità. Nella mia lunga esperienza professionale di medico ho visto tanti ammalarsi, cadere e non rialzarsi più, solo perché incapaci di afferrare la vera grandezza del proprio essere, della propria vera grande identità e potenzialità.
La fiducia nelle proprie potenzialità di guarigione rappresenta un ingrediente fondamentale per qualsiasi efficace percorso di guarigione.
come dice Publio Virgilio “Possono perché credono di potere.”